LA LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE (LIM): UNA FINESTRA SUL MONDO!
(a cura di A. Ciabattoni)
Quello delle LIM è un approccio didattico che si fonda sul principio che le intelligenze sono multiple, gli stili d’apprendimento diversi e all’80% si memorizza quanto si vede, si tocca, si metabolizza partecipando. Molto spesso il «mondo delle LIM» viene stigmatizzato come troppo ludico, un voler veicolare l’apprendimento dei contenuti attraverso forme di comunicazione persuasive, invadenti e infruttuose. In realtà le cose non stanno proprio così. Un percorso multimediale, integrato, partecipato e pensato pedagogicamente – come la LIM permette di svolgere – è una chiave d’accesso che favorisce la scoperta della conoscenza, del mondo presente e del passato, delle logiche sottese alle grandi strategie, in un divenire didattico fluido, con risorse che cambiano e si trasformano continuamente: il procedimento di presentazione e organizzazione degli argomenti muta, perché i ragazzi a cui si insegna sono nati digitali, vivono questa realtà e la riconoscono quotidianamente[1].
Una modalità dunque, che già influenza il loro modo di conoscere, di esplorare, di relazionarsi e di esprimersi. In tal modo aumenta la comunicazione fra insegnante e studente arricchendo la lezione di nuove funzioni multimediali quali le immagini, i suoni, i filmati e dando la possibilità di modificare e salvare i testi per un riuso didattico.
Diventa uno strumento anche di ricerca condivisa e guidata per l’accesso a Internet. In particolare, attraverso lo stretto legame sotteso tra il mondo del web e le LIM[2], si può sicuramente affermare che l’insegnante ha la possibilità di abbattere le pareti dell’aula e avere, con la giusta ponderazione, uno sguardo attento sul mondo. Non è fuori luogo affermare che la LIM possa essere considerata come una finestra sul mondo. All’attento osservatore sembra quasi ricrearsi l’atmosfera di un’effetto trompe l’oeil, come nei più celebri affreschi della storia dell’arte italiana (affermazione – quella appena contemplata – espressa con la massima devozione per la cultura artistica che ci contraddistingue nel mondo soprattutto nel campo della pittura)[3]. E’ un modo per sottolineare come l’effetto della LIM, connessa alla rete web, sfonda la parete e la bidimensionalità della lavagna tradizionale monocromatica si trasforma in una sorta di tridimensionalità animata come accade nell’antica tecnica pittorica anche se con finalità diverse.
L’occhio dell’alunno che osserva si viene a trovare in una posizione privilegiata, come se fosse affacciato ad un balcone, e ciò che percepisce (immagini, suoni, filmati, siti didattici) risulta più autentico rispetto alla tecnica tradizionale e aridamente bidimensionale della lavagna di ardesia e quindi più facilmente appreso poiché memorizzato visivamente[4].
Note a piè pagina
[1] Si vedano le interessanti riflessioni sviluppate nel saggio di P. FERRI, Nativi digitali, Milano, Bruno Mondadori, 2011.
[2] Interessanti sono le considerazioni esposte nell’articolo di P. COCCHI – E. MURGIA, La LIM e la scuola, (http://www.cavazza.it/sites/default/files/pcciechi/2011/04/html/lim.htm) sugli effetti e l’importanza della LIM nell’apprendimento degli studenti attraverso il collegamento ad Internet che offre «la possibilità di creare l’aula dilatata, cioè di allargare i confini spaziali e temporali dell’aula».
[3] Cfr., Il trompe-l'oeil. illusioni pittoriche dall'antichita' al XX secolo, ed. P. MAURIES, Milano, Leonardo Arte, 1997.
[4] Si vedano le considerazioni di F. CAPRINO, Didattica multimediale e apprendimento visivo con le LIM, in http://www.leonardoausili.com/approfondimenti/didattica-multimediale-e-apprendimento-visivo-con-le-lim